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Ascoltarsi è un elemento importante ma spesso trascurato, sottovalutato

Personalmente ritengo che l’ascolto di sé sia il primo atto d’amore verso se stessi.

Ascoltando noi stessi possiamo raggiungere una miglior autoconsapevolezza, intesa come continua attenzione ai propri stati interiori. John D. Mayer, psicologo delle New Hampshire University definisce l’autoconsapevolezza “l’essere consapevoli sia del nostro stato d’animo che dei nostri pensieri su di esso”.

Comprendere il modo in cui ascoltiamo quello che proviamo e pensiamo è il primo passo per capire i motivi per cui ci sentiamo e ci comportiamo in un determinato modo. Ponendoci in quest’ottica, noteremo come spesso si sia sopraffatti dal tono negativo del nostro dialogo interno, da convinzioni autolimitanti; sperimenteremo la magia di avere un corpo che ci comunica . Attraverso l’ascolto di sé è possibile modificare i propri processi mentali. La prima domanda che ci si deve porre è se ciò che sentiamo e facciamo è controllato da noi stessi o da forze esterne. Ciò che ci circonda (l’ambiente, il contesto sociale, gli affetti) ci influenza ma non ci definisce, non decide per noi.

Tutte le emozioni sono impulsi ad agire, ogni emozione ci predispone all’azione in modo caratteristico. Accade molto spesso che l’azione risulti inappropriata poiché l’impulso, o un’inadeguata interpretazione dell’emozione prevalga, creando veri e propri “sequestri emozionali” (Goleman).

L’esperienza soggettiva in risposta a un evento esterno o interno a noi, che viene denominata emozione, (per esempio “ho paura”), è in realtà costituita da diversi elementi: mutamenti fisiologici e sensazioni (accelerazione del battito cardiaco, affanno, morsa allo stomaco), impulsi (voglia di scappare), il tutto coronato da una sequenza di pensieri (non ce la farò). E ’dall’ascolto e dall’osservazione di queste componenti che si inizia.

Perché molte persone agiscono impulsivamente?

Personalmente ritengo che alla base sussista una mancanza di autoconsapevolezza emotiva, ossia l’incapacità di riconoscere l’emozione nel momento in cui si presenta e nel gestire i pensieri ad essa collegati, individuare gli ostacoli ai tentativi di pensare in modo più funzionale. Arrivare a un buon contatto con le proprie emozioni determina la scelta di un’azione adeguata.

Che cosa ci dice un’emozione?

L’emozione è sempre una fonte di interesse per la persona, dato che costituisce la prima informazione riguardo a ciò che proviamo senza l’interferenza dell’apparato cognitivo, è una fonte fondamentale di conoscenza di se stessi. L’emozione ci mette in connessione con   i nostri bisogni, ci comunica che cosa realmente conta per noi. Ascoltarsi comporta scegliere chi si vuole essere e ciò che si vuole fare, implica responsabilità, significa diventare protagonisti della propria vita.

Attraverso un percorso di Life Coaching puoi migliorare la   capacità di ascoltarti e conseguentemente di scegliere, puoi accrescere la tua autostima e la possibilità di cambiare per diventare ciò che vuoi essere e fare.  “Il problema non risiede nello stato d’animo in sé ma nell’appropriatezza dell’emozione e della sua espressione” (Aristotele).

Marina Tagni

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